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Ho sposato un deficiente
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Signoris, Carla

Ho sposato un deficiente

Milano : Rizzoli, 2008

Abstract: Quanti kilowatt consuma un marito qualunque per studiarsi la prima ruga? Quanto risparmierebbe se comprasse un banalissimo contorno occhi? Quanti punti di sutura gli daranno quando lo beccherete mentre usa di nascosto il vostro? Di fronte a queste domande, quante volte vi sarà scappato di dire: Premetto che amo mio marito, ma...? Spesso avete lasciato il discorso in sospeso, limitandovi a sbuffare. Niente di più sbagliato! Dietro quel ma si nasconde un pericoloso concentrato di quotidianità che, col passare del tempo, farà esplodere le vene pulsanti che vi decorano le tempie. Per disinnescare questo potenziale esplosivo, Carla Signoris consiglia una terapia semplice quanto efficace: non fermatevi al ma! Immobilizzate il corpaccione della vostra metà e procedete con la dissezione. Rinfacciategli le sue mille richieste in cucina, gli sfinenti paragoni con vostra suocera, gli infiniti perché lo fai così? gli insopportabili ti stai lasciando andare..., la sua presunta maturità, il suo non-senso degli affari e il girovita fuori controllo. Un solo obiettivo: metterlo di fronte alla sua ineluttabile condizione di maschio deficitario. Non fa differenza che sia alto o basso, biondo o moro, malinconico o mattacchione. Accettate questa dolorosa realtà: avete sposato un deficiente. Niente paura, le sue deficienze non impediranno una sana vita di coppia, anzi... l'importante è fargliele ammettere. Ma non infierite. Ricordatevi sempre che non ha colpa: non ha scelto lui di nascere maschio.

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Utente 16856
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"Io ho un ricordo bellissimo del giorno del mio matrimonio, ma solo dopo ho realizzato che quello è stato il più bel giorno della vita non mia, ma di mia suocera! E adesso, ogni volta che accenno alla possibilità di rispedirle il figlio a casa, le sorridente risponde che la garanzia è scaduta."

Utente 65337
493 posts

A me piace tantissimo questa Signoris, nome anzi cognome, azzeccatissimo, non riesco a leggere un suo libro senza un sorriso e talvolta ridendo di gusto, questo libro ci tenevo a tenerlo nella mia biblioteca personale, ma nelle librerie che conosco non sono riuscita a trovarlo
Che dire, dal titolo si capisce di cosa tratta, a me è piaciuto come gli altri che ho letto e mi auguro che continui a scrivere, me lo auguro con tutto il cuore, è così difficile riuscire a ridire di gusto, e sono in pochi che riescono almeno con me

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