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× Paese Italia
× Lingue Francese
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Trovati 2 documenti.

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Ifigenia
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Materiale linguistico moderno

Racine, Jean <1639-1699>

Ifigenia / Racine ; a cura di Flavia Mariotti

Venezia : Marsilio, 2007

Abstract: Agamennone e Ifigenia: il comandante della flotta achea e la vittima sacrificale, il padre che uccide la figlia, l'interesse collettivo a scapito del diritto alla vita, l'innocenza contro il potere della politica. Questo è Ifigenia e questo è il mito, uno dei più forti e inenarrabili dell'antichità che da Euripide, attraverso i secoli, giunge al genio di Racine che offre al lettore con questo testo una delle più celebri e affascinanti tragedie del teatro francese.

Caro Bul
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Materiale linguistico moderno

Campo, Cristina <1923-1977>

Caro Bul : lettere a Leone Traverso (1953-1967) / Cristina Campo ; a cura e con una nota di Margherita Pieracci Harwell

Milano : Adelphi, [2007]

Abstract: Aprendo questo volume scrive Margherita Pieracci Harwell si ritroverà la Campo che conosciamo ... ma anche una affascinante figura nuova, di cui brilla a tratti la giocosità - che a detta di tutti ne iridava la conversazione, ma fin qui non avevamo visto trapassare nella scrittura - o d'improvviso scoppietta la maliziosa civetteria ... Sono la voce, queste lettere, di una limpida, calda, forte amicizia, prezioso residuo salvato all'estinguersi della gran fiamma di un amore che aveva formato e tormentato chi le scrive nell'arduo passaggio dall'adolescenza all'età illuminata dal sole al suo zenit. Cristina Campo e Leone Traverso (insigne grecista e germanista) avevano formato per anni una coppia perfetta - lui dotato di fascino, non solo intellettuale, lei di bellezza e di grazia - al centro di quella cerchia di scrittori fiorentini di cui nel dopoguerra facevano parte, fra gli altri, Tommaso Landolfi e Mario Luzi. Poi il rapporto si era incrinato, per chiudersi definitivamente nel 1956: troppo diversi, e lontani, il rigore di spada che contraddistingueva Cristina e la mollezza veneta che le sembrava di scorgere in lui. Tuttavia, a legare Cristina e Leone (a cui lei stessa aveva dato il soprannome di Bul) fu ancora per lungo tempo - e ne testimonia questa corrispondenza - una duratura comunione di gusti e di disgusti, la passione per la perfezione dello stile, e soprattutto la fedeltà profonda a una certa idea, alta ed esigente, della letteratura.