Trovati 2083 documenti.
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Abitare la Patagonia : storie di adolescenti a volo radente
Torino : Gruppo Abele, 2010
Torino : Gruppo Abele, 2010
Il sogno di Jlepa / testi: Sofia Gallo, Jasmika Halilovic ; illustrazioni: Livia Coloji
Torino : Giralangolo, 2010
Abstract: Sono jlepa, una bambina rom, e vivo in un campo nomadi. Ho un sogno. Mi impegnerò per realizzarlo e riuscirò così a conquistare il rispetto dei miei compagni. Età di lettura: da 6 anni.
Milano : Altreconomia, [2010]
Abstract: Storie senza biglietto di ritorno. In fuga dalla mia terra è un reportage sulle tracce di uomini, donne e popoli che non si fermano davanti a nulla. Perché non possono: i luoghi da cui fuggono si chiamano Guerra, Fame, Miseria. Emiliano Bos incrocia il passo e le parole di migranti, profughi, erranti, irregolari. Mai di clandestini, perché salvarsi la vita non può essere una colpa. S'imbarca sulle piroghe che dal Senegal salpano per le Canarie, s'inoltra nel Sahara sulle nuove navi del deserto; percorre la Moldavia delle madri in trasferta e sconfina in Transnistria, il Paese che non c'è, incrocia le rotte dei pirati tra Corno d'Africa e lo Yemen di al Qaeda; condivide l'attesa impotente di migranti d'ogni continente nelle stazioni intermedie, Istanbul, sublime porta della Fortezza Europa, Calais con le sue baraccopoli a due passi dal sogno d'oltremanica, la Giordania, parcheggio per migliaia di profughi iracheni. E scopre che dopo i fatti di Rosarno - ma anche prima - si fugge dal nostro Paese. Per non perdere la rotta a ogni reportage affianca la sua bussola, un quadro storico con fatti e numeri: per capire che i cosiddetti flussi migratori sono ormai esodo, tumultuoso e inarrestabile.
Storie allo specchio : racconti migranti / a cura di Lucia Portis
Milano : UNICOLPI, 2009
Abstract: Storie allo specchio raccoglie i testi prodotti durante il laboratorio di scrittura autobiografica Narrazionitineranti e dal precorso di ricerca narrativa realizzati dal Centro Interculturale della Città di Torino in collaborazione con la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari. Il testo si prefigge l'obiettivo di rendere pubbliche le narrazioni dei mondi e di identità dei migranti, persone che hanno attraversato confini territoriali diversi e sono approdate nella città di Torino. Questa visibilità si rende necessaria quando ci apprestiamo a conoscere e comprendere alterità lontane per appartenenza culturale, poiché sono proprio le storie di vita - il racconto delle esperienze - che ci svelano come possiamo apparire differenti e nello stesso tempo simili agli altri. Le narrazioni contenute nel testo dovrebbero produrre conoscenza e consapevolezza delle caratteristiche culturali e sociali situate nel qui e ora e offrire strumenti per riflettere e scardinare gli stereotipi poiché nell'altro c'è al tempo stesso mistero e trasparenza, diversità e somiglianza.
Firenze : Regione Toscana, 2009
Lavia di Fiore / Commissione europea
Lussemburgo : Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle comunità europee, 2009
Quasi uguali : storie di immigrazione / Francesco De Filippo
Milano : Mondadori, [2009]
Abstract: Le storie presenti in questo libro sono tutte vere. Non c'è gran merito nell'averle trovate, basta saper guardare nelle nostre città, nei nostri sgabuzzini, nelle nostre stesse case. L'immigrazione non è un fenomeno transitorio, è strutturale. Molti italiani non si accorgono di parlarne storcendo un po' il naso, come davanti alla scena di un film che ci infastidisce, pensando che basti uscire dal cinema per non guardarla più. Ma questo fenomeno non diminuisce, anzi, aumenterà. Un giornalista ha raccolto le testimonianze di tanti stranieri giunti nel nostro paese: vicende molto differenti le une dalle altre, uomini e donne di diversa provenienza etnica, geografica, sociale, culturale, diverso destino, diversi valori. Ciò che ne emerge è l'istantanea di un panorama in continuo mutamento, nel quale molti vivono in condizioni di miseria e degrado, fantasmi invisibili nella nostra società, ai margini; alcuni sopravvivono più o meno dignitosamente; ma ci sono anche quelli che possono dire di avercela fatta, di essere riusciti a raggiungere un tenore di vita decente, di essersi integrati.
[Torino] : SEB 27, 2009
Abstract: Dell'Afganistan mi mancano gli anni Settanta. Ho nostalgia di una cosa che non ho vissuto..., e poi Hussain racconta invece quello che ha davvero vissuto; non tanto il viaggio per raggiungere l'Occidente, ma quello intrapreso nell'Afganistan del 2008, tra paura, sudore e polvere, per ritrovare dopo sette anni la madre e condurla al sicuro. Racconta, e noi registriamo, come faceva Nuto Revelli rievocato da Luisa Passerini, chiamata a valutare il metodo e la lingua dell'oralità. Racconta come a lui gli anziani afgani narravano di un paese diverso in cui si poteva vivere. Bruciava il cuore a Hussain per quel paese che gli scorreva sotto gli occhi senza coincidere con la memoria e con quei racconti. Lo abbiamo conosciuto tramite i ragazzi afgani catapultati per la prima volta in una scuola pubblica italiana, il Ctp Saba di Torino, dove capitarono per acquisire i rudimenti della lingua italiana. Hanno affrontato guerra, viaggi sotto i camion o nelle stive; lavoro e carcere in Iran, Turchia, Grecia: lingue e razzismi diversi.
Convivere nel tempo della pluralità : 11. convegno dei Centri interculturali
Milano : Angeli, 2009
Abstract: È questo per il nostro Paese un momento cruciale e importante in cui si stanno definendo i modi e i nodi della convivenza fra diversi. La presenza degli immigrati stranieri, giunti qui dai quattro angoli del mondo, ha reso negli anni le città e le comunità sempre più variegate e plurali, quanto a riferimenti, origini, storie, accenti. Finora le politiche dell'immigrazione si sono mosse in due direzioni: da un lato il controllo dei flussi e il contenimento delle presenze, dall'altro i dispositivi di accoglienza e di inserimento per gli immigrati. Sono rimasti fin qui nell'ombra i temi legati alle profonde trasformazioni in atto nelle comunità e nei servizi e i modi dell'interazione fra vecchi e nuovi cittadini, fra autoctoni e immigrati. Così come finora si sono poco indagati i cambiamenti avvenuti nei luoghi per tutti, le reciproche rappresentazioni, le forme della relazione, ora segnate da conflitti e distanza, ora da reciproca convenienza e da quotidiani e minuti eventi di integrazione. È necessario inaugurare una nuova fase di riflessione, operatività e consapevolezze, che coinvolga non solo gli immigrati e i loro bisogni di integrazione, ma anche le comunità nel loro insieme. Questo volume raccoglie idee, riflessioni e progetti presentati nel corso dell'XI Convegno dei Centri Interculturali italiani, svoltosi a Milano nell'ottobre 2008.
Agata / Lola Casas ; illustrazioni di Agustin Comotto
Roma : Lapis, [2008!
Abstract: Agata è piccola, piccolissima tanto che può fare il bagno nel lavandino e al cinema ha bisogno di una pila di cuscini per veder i film, ma ha una grandissima... voluminosa... sproporzionata passione: il violoncello. Tutti si chiedono come farà una bambina così piccola a tenere in mano uno strumento così grande!
Torino : Archivio storico della Città di Torino, [2008]
Lingua madre Duemilaotto : racconti di donne straniere in Italia / a cura di Daniela Finocchi
Torino : Seb 27, 2008
Abstract: L'ironico ribaltamento di un dramma epocale si stempera nella risata di un bambino ed ecco che in un istante i ruoli si confondono: chi sono gli indigeni, chi i conquistatori? Intanto, i diversi suoni della pioggia, del vento, del mare attraverso i continenti narrano di un legame con la natura vitale e irrinunciabile. E ancora la gioia di vivere, la musica, il canto, l'amore incondizionato per la famiglia contrapposti all'abbandono, al piacere fisico negato, a una migrazione sofferta, alla difficoltà di essere donna. Voci e colori che si affollano, si confondono, si uniscono in un unico abbraccio. Sono le storie di donne cinesi, ghanesi, argentine, brasiliane, keniote, nigeriane, cambogiane, indiane, rumene, polacche, albanesi, croate, serbe e di tante altre nazionalità che hanno partecipato alla Terza edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre.
Lussemburgo : Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, c2008
Torino è casa nostra : viaggio nella citta migrante / a cura di Francesco Vietti
Napoli : Di Salvo, 2008
Abstract: Torino è casa nostra vuole essere una testimonianza del rapporto tra i migranti che vivono a Torino e la loro città, un omaggio a Torino e a tutti i suoi abitanti.
Una primavera di fuoco / Sahar Khalifah ; traduzione di Leila Mattar
Firenze : Giunti, 2008
Abstract: Nella primavera del 2002, al tempo della seconda Intifada, il libraio e giornalista Fadel al-Qassam vive con la famiglia nel campo profughi di Ein al-Murgian, vicino a Nablus. Devoto alla causa palestinese, l'uomo si scontra spesso con i due figli: il primogenito Magid che vive per la muisica e sogna il successo all'estero, e Ahmad, un sensibile adolescente appassionato di pittura e fotografia. Una cotta per Mira, figlia di coloni in un insediamento israeliano, trascina Ahmad in una disavventura che lo porterà dapprima in carcere e poi su posizioni sempre più radicali, mentre Magid passa dapprima alla guerriglia e viene poi reclutato fra le guardie di Arafat. Culmine drammatico del romanzo è l'assedio alla Musqata'a, sede dell'Autorità palestinese a Ramallah, da parte dell'esercito israeliano, con la prigionia di Arafat e la costruzione del Muro fra territori palestinesi e colonie israeliane. Le storie individuali dei giovani protagonisti si innestano così in una dura realtà fatta di guerra, tradimenti politici, quotidiani eroismi, e soprattutto di brucianti contraddizioni che Sahar Khalifah mette in luce: la questione femminile fra protagonismo e osservanza delle tradizioni, la mortale scelta fra terrorismo e martirio, la crescita del fondamentalismo religioso, la rovina economica e la corruzione che scavano conflitti all'interno della società palestinese.
Marocco : [guida rapida a usi, costumi e tradizioni] / Jillian York
Milano : Morellini, [2008]
Abstract: Il Marocco è un paese dai netti contrasti, spesso non facili da interpretare. La guida cercherà di aiutarvi e comprendere come possano coesistere paesaggi spettacolari, città in rapida espansione e bidonville; racconta l'origine di queste cultura, risultato di una miscela unica di modi di vita arabi,.africani ed europei, l'importanza della religione e delle tradizioni, la straordinaria ospitalità e generosità della gente e il grande valore che attribuisce alla famiglia. Il paese è oggi uno dei principali partner economici europei: oltre al tradizionale ambito turistico, sono sempre più le aziende che aprono qui filiali e stabilimenti. Il Marocco è un paese ancora fortemente legato al passato, che ha però contribuito a modellare i valori e le mentalità del Mediterraneo moderno.
L'estate è crudele / Bijan Zarmandili
Milano : Feltrinelli, 2007
Abstract: Un romanzo di passione amorosa e civile, ma al tempo stesso anche delicatamente poetico, che ha per protagonisti due giovani militanti nel partito d'opposizione al regime dello scià, negli anni settanta. La storia di Parviz e Maryam prende corpo attraverso la ricerca del figlio, Keivan, che da Teheran va a visitare Roma, la città nella quale i genitori si sono conosciuti e innamorati quando studiavano all'università; il suo viaggio è una porta aperta sulla vicenda che lega i due protagonisti attraverso l'amore ma complice anche una fede politica sentita come irrinunciabile ideale. Il lettore segue prima l'avventuroso viaggio di Parviz - richiamato in patria dal partito - da Roma a Teheran passando per la Germania, la Turchia, e infine il Kurdistan; poi assiste al ricongiungimento dei due giovani, in patria, sino al drammatico epilogo, nel quale entrambi trovano la morte per mano della Savak: Parviz viene ucciso nel corso di un'irruzione insieme agli altri compagni della sua cellula, Maryam viene invece arrestata e torturata. Non rinnegherà le idee per le quali ha combattuto neanche per salvarsi la vita (sebbene lasci orfano un bambino di pochi mesi), in un finale tragico e dolcissimo nel quale ritornano, come un Leitmotiv, i versi della poetessa Forugh Farrokhzad. La poesia, infatti, che della cultura persiana è elemento fondante, è un fil rouge che attraversa il romanzo dandogli luce e spessore.