All'ordine del giorno è il terrore. I cattivi pensieri della democrazia
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Giglioli, Daniele

All'ordine del giorno è il terrore. I cattivi pensieri della democrazia

Abstract: Gli attentati dell'11 settembre hanno messo all'ordine del giorno il Terrore. Ma più giusto sarebbe dire che ce l'hanno rimesso. Perché il Terrore costituisce fin dalle sue origini rivoluzionarie il compagno segreto della nostra modernità politica, il calco negativo delle sue speranze e delle sue promesse, l'alterità assoluta attraverso cui si legittima ogni ordine costituito. Una mitologia, più che una pratica, che il pensiero critico deve profanare – non esorcizzare come fanno i politici e i media – rifiutando la sua segregazione in una sfera separata, altra, sacra, e interrogandola invece nei suoi nessi con l'esperienza comune. È ciò che da secoli fa la letteratura di cui si occupa questo volume, da Sade a Don DeLillo, da Schiller ad Artaud, da Manzoni a Zola, da Dickens a Ballard, da Dostoevskij a Pamuk, da Conrad a Rushdie, da Turgenev a Ellroy, da Gidea Updike e a molti altri ancora: non per spiegare cosa sia o come funzioni il terrorismo, ma per mostrare quanto nel terrorismo siano in gioco l'identità e il destino di tutti noi.


Titolo e contributi: All'ordine del giorno è il terrore. I cattivi pensieri della democrazia

Pubblicazione: Bompiani, 25/07/2013

EAN: 9788845258589

Data:25-07-2013

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe

Nomi:

Dati generali (100)
  • Tipo di data: data di dettaglio
  • Data di pubblicazione: 25-07-2013

Gli attentati dell'11 settembre hanno messo all'ordine del giorno il Terrore. Ma più giusto sarebbe dire che ce l'hanno rimesso. Perché il Terrore costituisce fin dalle sue origini rivoluzionarie il compagno segreto della nostra modernità politica, il calco negativo delle sue speranze e delle sue promesse, l'alterità assoluta attraverso cui si legittima ogni ordine costituito. Una mitologia, più che una pratica, che il pensiero critico deve profanare – non esorcizzare come fanno i politici e i media – rifiutando la sua segregazione in una sfera separata, altra, sacra, e interrogandola invece nei suoi nessi con l'esperienza comune. È ciò che da secoli fa la letteratura di cui si occupa questo volume, da Sade a Don DeLillo, da Schiller ad Artaud, da Manzoni a Zola, da Dickens a Ballard, da Dostoevskij a Pamuk, da Conrad a Rushdie, da Turgenev a Ellroy, da Gidea Updike e a molti altri ancora: non per spiegare cosa sia o come funzioni il terrorismo, ma per mostrare quanto nel terrorismo siano in gioco l'identità e il destino di tutti noi.

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