Abstract: Per Geoff Dyer la fotografia non è altro che un mezzo attraverso cui avviene il racconto delle piccole e grandi storie dell'umanità. Come la scrittura e il jazz, anche la fotografia sa andare oltre il significato del soggetto dell'opera, ma è necessario affinare la propria sensibilità. Nell'Infinito istante, è una sorta di ordine entropico a guidare il viaggio nelle sterminate possibilità del mezzo fotografico. Dyer prova a distinguere quei fili che, come in un romanzo, legano generazioni di fotografi che pur non essendosi mai incontrati entrano in contatto incuranti del tempo e dello spazio grazie alla ripetizione dell'identico. Raccoglie quindi gli scatti di Alfred Stieglitz, Paul Strand, Walker Evans, André Kertész, Dorothea Lange, Diane Arbus e William Eggleston e scopre come il fotografare le stesse scene e gli stessi oggetti (panchine, cappelli, mani, strade, finestre, negozi di barbieri, fisarmonicisti) crei tra di loro un dialogo costante, una conversazione a più voci. Il suo è lo sguardo di uno scrittore che non possiede una macchina fotografica per sua stessa ammissione, e che può quindi abbandonarsi all'esperienza intima e personale dell'immagine. La fotografia cambia il modo in cui vediamo il mondo, Geoff Dyer cambia il modo in cui guardiamo entrambi.
Titolo e contributi: L'infinito istante : saggio sulla fotografia / Geoff Dyer ; traduzione di Maria Virdis
Pubblicazione: Milano : Il Saggiatore, 2022
Descrizione fisica: 390 p., 12 carte di tav. : ill. ; 22 cm
ISBN: 9788842831044
Data:2022
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Sono presenti 2 copie, di cui 1 in prestito.
Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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01 - Civica centrale | BCT22 C 1161 | 01-499242 | Su scaffale | Prestabile | |
11 - Dietrich Bonhoeffer | BCT 770.DYE | TM-341610 | In prestito | 28/06/2023 |
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