La grande cecità
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Materiale linguistico moderno

Ghosh, Amitav

La grande cecità

Titolo e contributi: La grande cecità : il cambiamento climatico e l'impensabile / Amitav Ghosh ; traduzione e cura di Anna Nadotti e Norman Gobetti

Pubblicazione: Vicenza : Pozza, 2017

Descrizione fisica: 206 p. ; 22 cm

ISBN: 9788854513372

Data:2017

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Serie: I colibrì

Nomi: (Autore) (Traduttore) (Traduttore)

Soggetti:

Classi: 809.9336 Storia, descrizione, studio critico di più di due letterature. Letteratura su specifici temi e soggetti. Fenomeni fisici e naturali (22)

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 2017

Sono presenti 2 copie, di cui 1 in prestito.

Biblioteca Collocazione Inventario Stato Prestabilità Rientra
01 - Civica centrale BCT18 C 244 01-475830 Su scaffale Prestabile
16 - Bianca Guidetti Serra BCT 809.9336.GHO TZ-327746 In prestito 23/12/2023
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Ci sono indizi sufficienti nell’opera di Amitav Ghosh per non rimanere sorpresi trovandosi in mano “La grande cecità”.
Grazie alla lettura del romanzo “Il paese delle maree”, ad esempio, veniamo a scoprire che l’argomento è profondamente radicato in lui: una sorta di gene ereditato dai suoi avi che si è risvegliato a seguito di eventi che lo hanno toccato molto da vicino.

Lungi dall’essere il saggio di un climatologo, di che cosa si tratta?
“La grande cecità” ha il merito di esporre i fatti con lucidità, non dal punto di vista dello scienziato o del politico, ma da quello di uno scrittore che, consapevole del pericolo in atto, si sente in dovere di utilizzare i mezzi di cui dispone per restituire la propria analisi del problema e evidenziare gli ostacoli sulla strada di quel cambiamento di rotta così urgente ed indispensabile.
Svelando legami che connettono la crisi attuale a precisi momenti storici, Amitav Ghosh conduce il lettore a scoprire il lato oscuro della modernità e del progresso, ci rivela il rapporto fra natura, cultura e scienza, evidenzia le logiche condivise da morale, economia, politica, spettacolo che hanno estromesso la dimensione collettiva in favore di quella individuale, si sofferma sull’inadeguatezza degli stati nazione nel risolvere problemi che hanno scala planetaria, sottolinea alcune eredità storiche dell’epoca coloniale che influenzano pesantemente il mondo attuale.
Particolarmente amare le considerazioni contenute sull’attuale mutamento nella natura stessa della politica “che non riguarda più il bene comune e le scelte collettive” e quelle in merito all’impegno del singolo individuo, poiché “la scala del cambiamento climatico è tale che le scelte individuali non faranno alcuna differenza se non saranno prese e applicate a decisioni collettive”.
Particolarmente fragile la speranza di un cambiamento.

“La grande cecità” è uno strumento prezioso per tutti noi , impregnati fin dalla più tenera infanzia di modernità e progresso, perché ci consente di vedere il mondo da un’angolatura inconsueta. Tuttavia, ritengo che lo scopo originale per cui il testo è stato concepito, un ciclo di lezioni tenute nel 2015 all’Università di Chicago, disturbi l’efficacia divulgativa che dovrebbe avere un saggio.
Personalmente ho amato molto la prima delle tre parti che compongono il testo, dedicata ad analizzare “le forme di resistenza che i cambiamenti climatici oppongono alla letteratura contemporanea”, anche perché l’ultimo lavoro di Amitav Ghosh è, prima di tutto, una richiesta di impegno da parte di artisti e intellettuali, una chiamata alle armi nei confronti della letteratura per la quale rivendica un ruolo attivo nel contribuire a guarire l’umanità dalla cecità che l’affligge.

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