Trovati 2432 documenti.
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Torino : Allemandi, 2023
Abstract: L'iniziativa espositiva realizzata dalla Città di Chieri è concepita nell'ottica di indagare alcune tra le più felici produzioni che dalla fine degli anni ottanta del secolo scorso sino ai giorni nostri hanno concorso allo sviluppo della multiforme espressione contemporanea, attribuendo grande importanza all'elemento profondo e primario che è sostanza del proprio linguaggio scultoreo.
Leonardo Bistolfi e la fortuna della Croce Brayda
[Torino] : Palazzo Bricherasio, [2023]
Abstract: Il libro ricostruisce genesi e storia del Cristo Brayda realizzato dallo scultore Leonardo Bistolfi (1859-1933) per la cappella dell'omonima famiglia e poi divenuto uno dei lavori più significativi e replicati dell'artista.
[Firenze] : Fondazione Palazzo Strozzi : Musei del Bargello ; [Venezia] : Marsilio arte, 2022
Abstract: Probabilmente è una teoria un po' azzardata ma è innegabile che il primo Rinascimento sorse grazie alle sculture di Donatello, capaci di modificare per sempre il modo di ritrarre il soggetto: non più icona immobile ma persona reale, intrappolata nel marmo, nel bronzo o nel legno. Donatello è fra tutti gli artisti del Rinascimento quello che prima e più profondamente di ogni altro ha sentito che la forma non è bella per se stessa, ma per i sentimenti che rivela, così che non bastano all'arte la padronanza completa del mestiere, la suprema precisione dell'occhio e della mano, ma è necessaria l'espressione di uno stato d'animo. Con "Donatello. Il Rinascimento", il curatore Francesco Caglioti, il più grande studioso al mondo di Donatello, ricostruisce lo straordinario percorso di questo maestro, mirando ad allargare la riflessione nel tempo e nello spazio, nei materiali, nelle tecniche e nei generi, e ad abbracciare finalmente le dimensioni dell'universo dell'artista.
Torino : Allemandi, 2022
Bacon a Mosca / James Birch ; con Michael Hodges ; traduzione dall'inglese di Tiziana Lo Porto
Roma : e/o, 2022
Abstract: Mosca, 1986. Un giovane intraprendente curatore e gallerista inglese di nome James Birch al suo primo viaggio in Unione Sovietica decide che Mosca è il posto giusto dove organizzare la sua prossima mostra di artisti britannici. L'epoca è quella della perestroika e della glasnost, di Mikhail Gorbaciov e della prossima caduta del Muro di Berlino, ma l'apertura all'occidente è una strada ancora impervia e poco praticata per la Russia. A sfondare ogni resistenza da parte dei funzionari del KGB e burocrati sovietici è l'arte di Francis Bacon, che diventa protagonista di un monumentale progetto di mostra che infine vedrà la luce alla Casa Centrale degli Artisti di Mosca il 22 settembre del 1988. A raccontare la rocambolesca genesi di questa personale rivoluzionaria è oggi lo stesso Birch, autore di un memoir scintillante e potente nel suo perseverare nell'idea che l'arte, allora come ora, possa cambiare i cuori e le menti dei popoli.
Torino : Alemandi, 2022
Fa parte di: Olivetti e la cultura nell'impresa responsabile
[S.l.] : Archivio Claudio Rotta Lauria, 2021
Gianfranco Ferroni : la durata della memoria / a cura di Chiara Gatti e Arialdo Ceribelli
Torino : Allemandi, 2021
Abstract: «Il rapporto di Gianfranco Ferroni con Bergamo è stato un rapporto costruito sull'amicizia, sulle relazioni e sugli spazi. Spazi, quelli bergamaschi, che Ferroni ha abitato nell'ultima fase della sua carriera artistica e che ha saputo rappresentare nei suoi lavori, riempiendoli di silenzio, luce e pura fascinazione. Ferroni è stato un artista di poche parole , forse, in questo, molto vicino al proverbiale carattere schivo dei bergamaschi ,, affidando esclusivamente alle immagini la sua poetica insieme densa e rarefatta e lasciando che l'osservatore potesse intuirla, attraversarla, sentirla. Potesse anche coglierne il messaggio militante di denuncia contro la violenza e le ingiustizie sociali. Potesse rivestirla di emozioni, pensieri e parole, appunto. Tra questi osservatori, c'è stato anche l'appassionato ed erudito critico d'arte Mario De Mi, cheli, che gli ha dedicato studi e riflessioni e il cui prezioso Fondo è stato recentemente donato dalla famiglia all'Università degli studi di Bergamo. Per questo, abbiamo accolto con piacere la proposta di ospitare la mostra Gianfranco Ferroní ( 1927,2001). La durata della memoria nella stessa sede universitaria che conserva l'archivio e collezione De Micheli, ossia Palazzo Bassi Rathgeb: ci è sembrata un'ottima occasione per mettere idealmente in dialogo, attraverso uno spazio condiviso, queste due complesse e icastiche personalità della cultura novecentesca. Del resto, è la natura stessa di Palazzo Bassi Rathgeb, che si anima e corrobora sul dialogo tra l'Università di Bergamo e la Fondazione Bernareggi, a renderlo il luogo di intersezione privilegiato di ricerche, scambi e visioni volti a valorizzare il patrimonio artistico nella sua accezione più ampia, creando sinergie e collaborazioni proficue tra diverse realtà locali, nazionali e internazionali. È l'inizio di un progetto di ampie vedute e l'opera di Gianfranco Ferroni, la sua profonda essenzialità, ma anche la sua capacità di mettersi in relazione con i maestri del passato così come con le espressioni artistiche più attuali, è sicuramente di buon auspicio per ciò che l'Università intende sviluppare a partire dal Fondo De Micheli, ossia la costruzione di una rete dialogica che valorizzi e promuova lo sguardo sull'arte in maniera interdisciplinare.» (Dalla Prefazione di Remo Morzenti Pellegrini). Prefazione di Armando Santus. Introduzione di Antonio Natali.
Torino : Allemandi, 2021
Abstract: Jacopo Carucci detto Pontormo (494,1557) fu uno dei massimi artisti del suo tempo. L'Istituto centrale per la grafica di Roma intende riportare all'attenzione il cospicuo nucleo di disegni che possiede per capire in profondità la realtà del mondo artistico alla svolta tra primo Rinascimento e Maniera. La ricostruzione del Taccuino Corsini, per la prima volta scientificamente considerato nella sua fisicità, e la scoperta di disegni inediti al verso di carte presenti in Istituto, rende questa pubblicazione particolarmente significativa.
Steinberg A-Z / a cura di Marco Belpoliti
Milano : Electa, 2021
Àiva : segni d'acqua nelle Valli di Lanzo / a cura di Aldo Audisio, Laura Gallo
Lanzo Torinese : Società storica delle Valli di Lanzo, 2020
Savinio A Z / a cura di Ester Coen
Milano : Electa, 2020
Abstract: Pubblicato in occasione della mostra monografica "Savinio. Incanto e mito" di prossima apertura (Roma, Palazzo Altemps), "Savinio. A-Z" ricorre all'ambiziosa e nobile forma enciclopedica per proporre, attraverso un racconto polifonico e un approccio multidisciplinare, un inusuale ritratto di uno dei protagonisti più eccentrici della cultura italiana del Novecento. Il volume si sviluppa come una vera e propria enciclopedia : una successione di 107 'lemmi' scritti da 31 autori che , 'scompaginando e scomponendo un ordine tradizionale', come spiega la curatrice Ester Coen, restituiscono la personalità versatile e poliedrica di Savinio, che è stato pittore, scrittore, musicista, costumista, scenografo, polemista, critico e molto altro ancora. Dalla A di "Achille Innamorato" alla Z di "Zeus Giove", passando per Cocteau (Jean), Gemito, Malaparte (Curzio), Mascagni (Pietro), Teseo e Venere. Un viaggio sorprendente nell'universo dell'artista e nella cultura del Novecento europeo.
Milano : Electa, 2020
Abstract: Una scoperta avventurosa, uno straordinario alfabeto figurativo, un luogo mitico come la Reggia di Nerone, una nuova passerella sospesa ad opera di Stefano Boeri: 5 ingredienti per un evento memorabile, la mostra Raffaello e la Domus Aurea, di prossima apertura. Dalle pagine del catalogo emerge l'eccezionale storia della riscoperta della pitture antica sepolta nelle grotte dell'originaria Domus Aurea di Nerone e la sua interpretazione ad opera del grande pittore. Una storia che comincia intorno al 1480, quando alcuni pittori, tra i primi Pinturicchio, Filippino Lippi e Signorelli, si calano nelle cavità del colle Oppio - definite appunto grotte - per recarsi, alla luce delle torce, ad ammirare le decorazioni pittoriche - da allora chiamate "grottesche" - di antichi ambienti romani. Intorno alla metà del secondo decennio del Cinquecento, fu però proprio Raffaello a comprendere a fondo la logica dei sistemi decorativi della residenza neroniana, riproponendoli organicamente, grazie alle sue profonde competenze antiquarie, in numerosi capolavori ricordati in questa esposizione, a cominciare dalle Stanze Vaticane. Questa straordinaria invenzione si dipana dalla mano del genio di Urbino per i secoli a venire, fino al XX secolo: dalla scoperta, all'invenzione di Raffaello, alla diffusione delle grottesche in Italia e in Europa tra XVII e XIX secolo, fino alla loro interpretazione, coi medesimi aspetti onirici, ad opera dei Surrealisti.
La Tour : l'Europa della luce / a cura di Francesca Cappelletti e Thomas Clement Salomon
Milano : Skira, 2020
Abstract: Milano, Palazzo Reale, 7 febbraio - 7 giugno 2020. Pubblicato in occasione della prima mostra in Italia dedicata a Georges de La Tour, il volume documenta l'opera di questo sorprendente protagonista della storia artistica europea e, attraverso mirati confronti tra i capolavori del maestro francese e quelli di altri grandi del suo tempo, offre una nuova riflessione sull'arte di dipingere dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche, affrontando i profondi interrogativi che ancora avvolgono l'opera di questo misterioso artista. La pittura di Georges de La Tour è caratterizzata da un profondo contrasto tra i temi "diurni", crudamente realistici, che mostrano un'esistenza senza filtri, con volti segnati dalla povertà e dall'inesorabile trascorrere del tempo e i temi "notturni" con splendide figure illuminate dalla luce di una candela: modelli assorti, silenziosi, commoventi. Un potente contrasto tra il mondo senza pietà dei diurni e la compassionevole rappresentazione delle scene notturne, tra brutale realismo e delicata spiritualità. Tra i capolavori del maestro, provenienti da alcune delle più grandi istituzioni internazionali, spiccano la commovente intensità emotiva della "Maddalena penitente" (1635-1640 circa), il crudo realismo tela raffigurante "La rissa tra musici mendicanti" (1625-1630 circa), l'austerità tragica ed emblematica del "Suonatore di ghironda con cane", l'intimità domestica dell'"Educazione della Vergine" (1650 circa), il gioco di contrasti di "Giobbe deriso dalla moglie" (1650 circa) e gli intensi effetti chiaroscurali del "Giovane che soffia su un tizzone" (1640 circa). I capolavori del maestro sono affiancati da una ventina di splendide opere di artisti coevi come Paulus Bor, Jan Lievens, Throphime Bigot, Frans Hals con due magnifici ritratti di evangelisti, Jan van Bijlert, Gerrit Van Honthorst, (conosciuto in Italia come "Gherardo delle Notti"), Adam de Coster e Carlo Saraceni. Il volume presenta i contributi di Francesca Cappelletti, Pierre Rosenberg, Jean-Pierre Cuzin, Gail Feigenbaum, Dimitri Salmon, Gianni Papi, Rossella Vodret con Giorgio Leone, Carlo Giantomassi e Donatella Zari, Matteo Mancinelli, Manfredi Merluzzi e il catalogo delle opere suddiviso in sezioni.
Il regno segreto : Sardegna-Piemonte : una visione postcoloniale / a cura di Luca Scarlini
Nuoro : Ilisso, 2020
Abstract: In questo volume viene guardato e raccontato il rapporto fra il governo di Casa Savoia e la Sardegna. Il libro non è un trattato di storia ma l'apripista inedito alla conoscenza degli aspetti che hanno caratterizzato il rapporto fra il Regno Sabaudo, con Torino capitale, e i suoi sudditi isolani. In questo viaggio narrativo, pieno di spunti a volte tragici, altre esilaranti, altre ancora sorprendenti e inattesi, passano in rassegna figure chiave del panorama nazionale legate agli ambiti dell'illustrazione, della grafica, dell'architettura, dell'arte, del cinema, della musica, della politica, della letteratura, delle imprese minerarie e agricole senza nemmeno tralasciare l'immateriale universo esoterico.
Torino : Allemandi, [2020]
Pasolini e Matera : il racconto della mostra / Marta Ragozzino, Giuseppe Appella
Torino : Allemandi, [2020]
Abstract: «Nell'estate del 1964 Pier Paolo Pasolini girò a Matera, sotto un sole "ferocemente antico", uno dei suoi più grandi capolavori cinematografici, Il Vangelo secondo Matteo, film che con la sua intensità ha segnato un'epoca. La mostra, fortemente voluta e promossa dal Polo Museale della Basilicata insieme a tutte le istituzioni locali, ha raccolto negli spazi del Museo Lanfranchi un insieme di materiali straordinari, in grado di restituire al pubblico il costante riferimento di Pasolini in tutta la sua opera, e in particolare nel Vangelo, all'arte figurativa e al paesaggio. Videoinstallazioni, scritti, disegni, dipinti, acquerelli, costumi di scena originali rimandano alla storia e ai luoghi della narrazione sacra interpretati attraverso il linguaggio dell'arte, mentre fotografie, spezzoni di film e documentari descrivono l'immagine di Matera, tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, così come Pasolini la vide. Questa esposizione, interamente pensata e realizzata in Basilicata, è frutto di una stretta collaborazione tra tutti gli attori del territorio, capaci di quella stessa identità di passioni, vedute e obiettivi che ha portato al successo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La pubblicazione di questo libro dimostra quanto sull'onda di questo risultato si continui a lavorare per fare del patrimonio culturale e creativo gli elementi fondamentali per la crescita sostenibile e armoniosa dell'intera regione.» (Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo)
Roma : Allemandi, 2020
Ilaria Gasparroni : unmade / [a cura di Livia Savorelli]
Albissola Marina (SV) : Vanillaedizioni, stampa 2020
Monet e gli impressionisti : capolavori dal Musée Marmottan Monet / a cura di Marianne Mathieu
Milano : Skira, 2020
Abstract: Per la prima volta dalla sua fondazione nel 1934, il Musée Marmottan Monet di Parigi concede per la mostra "Monet e gli Impressionisti" un prestito straordinario: un corpus di opere uniche - molte delle quali mai uscite dal museo - e firmate da alcuni dei maggiori maestri dell'impressionismo. Attraverso cinquantasette capolavori, il catalogo "Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet", rende omaggio a tutti quei collezionisti e benefattori - tra i quali molti discendenti e amici degli stessi artisti in mostra - che, a partire dal 1932, hanno contribuito ad arricchire la prestigiosa collezione del museo parigino rendendola una tra le più ricche e importanti nella conservazione della memoria impressionista. Il percorso espositivo vede accanto a capolavori come "Ritratto di Madame Ducros di Degas", "Ritratto di Julie Manet di Renoir" e "Ninfee" di Monet, opere inedite per il grande pubblico come il "Ritratto di Berthe Morisot distesa" di Édouard Manet, "Il ponte dell'Europa", "Stazione Saint-Lazare" di Claude Monet e "Fanciulla seduta con cappello bianco" di Pierre-Auguste Renoir.