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7: I codici di Milano, Casale Monferrato, Mantova, Udine
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Partitura musicale

7: I codici di Milano, Casale Monferrato, Mantova, Udine / musiche di Guglielmo Gonzaga, Ottavio Bargnani, Francesco Anerio, Francesco Gonzaga, Francesco Rovigo, Antonio Taroni

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Messa di Natale
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Disco (CD)

Merulo, Claudio

Messa di Natale : Marco Gemmani, dir. / Merulo ; Andrea e Giovanni Gabrieli ; Cappella Marciana

Milano : xG Publishing, 2023

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Inni cristiani d'occidente
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Materiale linguistico moderno

Inni cristiani d'occidente : l'innario della Liturgia horarum iuxta Ritum Romanum, editio typica altera / a cura di Federico Giuntoli

Torino : Einaudi, 2023

Abstract: Questo «Millennio» rappresenta la prima edizione integralmente tradotta dal latino, annotata e con apparati filologici, di un’ampia selezione dell’innografia cristiana d’Occidente costituitasi a partire dal IV secolo e proseguita poi in età moderna fino ai nostri giorni. Si tratta dei testi entrati nella Liturgia horarum iuxta Ritum Romanum, cioè nel corpus approvato e utilizzato nella liturgia delle Ore dalla Chiesa cattolica di rito romano. A parte Ilario di Poitiers, della cui produzione sono stati tramandati solo sparuti inni frammentari, il più antico innografo è sant’Ambrogio, vescovo di Milano, operante negli ultimi decenni del IV secolo. I suoi testi poetici e quelli dei primi secoli dell’innografia cristiana sono preghiere in metrica latina, ma con caratteristiche già volte a ritmi di indole più popolare. Gli inni cristiani d’Occidente coniugano forme della poesia latina classica con i temi e i contenuti più cari al Cristianesimo. Per questa mescolanza di sacro e profano non hanno avuto vita facile in alcuni periodi, soprattutto nell’alto Medioevo, avversati talvolta dagli ordini monastici più rigidi e anche dalle autorità ecclesiastiche, che in certe fasi storiche ritenevano solo la parola di Dio, dunque solo Antico e Nuovo Testamento insieme, degna di essere pronunciata o cantata nella liturgia. Ciò nonostante, la tradizione innografica si è via via consolidata, anche per la sua grande forza di coinvolgimento dei fedeli. Ed è interessante vedere come gli inni cambino il loro aspetto letterario nel corso dei secoli. Per esempio nel Rinascimento, a parte il ricorso a forme metriche più eleganti e ricercate, entrano in gioco addirittura personaggi della mitologia classica accanto alle figure della religione cristiana. Dunque la stratificazione del corpus innografico è arrivata a contenere tutti gli aspetti della spiritualità e della devozione cristiane assunti nel trascorrere dei secoli, nelle forme che la sensibilità culturale dei vari periodi storici ha richiesto. Nel XVII secolo gli inni vengono ordinati e attentamente revisionati da una commissione istituita da papa Urbano VIII. Questa fase di assestamento è anche il momento in cui avvengono gli ultimi ingressi di rilievo nel corpus, che comunque ha continuato, seppur più sporadicamente, ad arricchirsi fino al Concilio Vaticano II. Il volume è curato da Federico Giuntoli, che già è stato fra i curatori della “Bibbia” nei «Millenni» (ora anche in edizione economica). Oltre al delicato lavoro di traduzione, ha cercato di attribuire ogni inno al suo autore e di descrivere i processi editoriali delle singole tradizioni testuali. Completano il volume una serie di indici e un ricco apparato iconografico: ogni inno viene infatti illustrato con gli incipit delle sue notazioni gregoriane originali, e undici tavole fuori testo riproducono pagine di innari e antifonari da manoscritti medievali.

Della republica ecclesiastica
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Materiale linguistico moderno

Giannotti, Donato <1492-1573>

Della republica ecclesiastica / Donato Giannotti ; a cura di William J. Connell

Torino : Einaudi, 2023

Abstract: Donato Giannotti nacque a Firenze nel 1492, pochi mesi dopo la morte di Lorenzo il Magnifico. Benché molto piú giovane, conobbe Machiavelli e ne fu amico. Fu segretario della Repubblica di Firenze tra il 1527 e il 1530, prima del ritorno degli odiati Medici. Dopodiché emigrò esule in Veneto e poi a Roma, dove morì nel 1572. Scrisse tre volumi sulla corretta istituzione di un governo repubblicano: Della Republica Fiorentina (1538), il dialogo Della Republica de' Vinitiani (1540), che ebbe molto successo, concludendo la trilogia con la trattazione Della Republica Ecclesiastica (1541), scritta su richiesta del cardinale Niccolò Ridolfi, suo protettore, e letta solo da pochi amici fidati per timore delle autorità ecclesiastiche. Una copia manoscritta di quest'opera è stata ritrovata recentemente e viene qui pubblicata per la prima volta. Dunque il volume è un inedito assoluto. L'importanza di questo testo consiste già nel fatto di essere la prima storia della Chiesa scritta da un laico. Ma, oltre a questo, sono i contenuti dell'ultimo capitolo a sorprendere e a far sì che il libro sia destinato a diventare un fondamentale oggetto di studio per gli storici. Lì infatti Giannotti, all'alba del Concilio di Trento, enuncia la sua proposta politica: e cioè spostare l'autorità politica della Chiesa dal papa al Collegio dei cardinali, sulla falsariga del rapporto fra doge e Senato nella Repubblica di Venezia.

La consolazione di filosofia
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Materiale linguistico moderno

Boethius, Anicius Manlius Torquatus Severinus

La consolazione di filosofia / Severino Boezio ; a cura di Maria Bettetini ; traduzione di Barbara Chitussi ; note di Giovanni Catapano

Torino : Einaudi, 2023

De rerum natura
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Materiale linguistico moderno

Lucretius Carus, Titus

De rerum natura / Lucrezio ; a cura di Alessandro Schiesaro ; traduzione di Renata Raccanelli ; note di Carlo Santini

Torino : Einaudi, 2023

Voglio il sole
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Materiale linguistico moderno

Benevelli, Alberto - Pieropan, Cristina

Voglio il sole / Alberto Benevelli, Cristina Pieropan

Padova : Kite Edizioni, 2022

Abstract: Il sole quando se ne va lascia la desolazione del freddo. E gli animali soffrono e protestano. Una giovane anatra si alza in volo per raggiungerlo e convincerlo a tornare indietro. Attraversa prati, boschi, e mari sconfinati i quali le insegnano durante il viaggio che quando si accumula calore, si può anche sprigionarlo a vantaggio di tutti gli altri, perché il sole non è solo fuori, è anche dentro di noi. Una storia sul senso della vita e dell'amore. Età di lettura: da 5 anni.

Rimedi contro l'amore (Remedia amoris)
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Materiale linguistico moderno

Ovidius Naso, Publius

Rimedi contro l'amore (Remedia amoris) / Ovidio ; a cura di Victoria Rimell ; traduzione di Guido Paduano

[Milano] : Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2022

Abstract: Amore legge il titolo del nuovo libro di Ovidio, Rimedi contro l'amore, e subito protesta: «Vedo che mi si muove guerra», dice. Ma l'autore replica con fermezza: no, non puoi accusare me, che sono il tuo poeta, che «tante volte ho portato le insegne sotto il tuo comando». Io, sostiene con lampeggiante allusione all'Iliade , non sono Diomede, «da cui fu ferita tua madre», Venere: «io ho amato sempre, / e se mi chiedi cosa faccio, anche ora amo». Si aprono così i Rimedi contro l'amore di uno che è il poeta dell'Arte di amare e degli Amori, e che l'amore ha cantato in tutti i modi, dall'epico all'elegiaco, dal tragico all'estatico. Anche quando dà consigli contro l'amore, Ovidio dice di Amore: come un Cherubino mozartiano avanti lettera, parla d'amor vegliando, parla d'amor sognando, parla all'acqua, all'ombra, ai monti, e se non ha chi l'oda, parla d'amor con sé. Ovidio aveva insegnato «con quale arte ci si può procurare / l'amore»: «la nuova Musa», proclama, «non disfa l'opera antica». «Imparate a guarire da chi vi ha insegnato ad amare», scrive: «una sola mano vi darà la ferita e il rimedio.» I Rimedi ribaltano infatti in più occasioni i consigli offerti dall'Arte di amare , mentre Ovidio si presenta come l'erede romano di scrittori ellenistici di poemi curativi quali Nicandro; ma è anche nella scia di Lucrezio, che nel libro IV del de rerum natura spiega come evitare i lacci d'amore, e di Cicerone, «che nel quarto libro delle Tusculanae tratta il desiderio come una malattia dell'anima». In realtà, non c'è verso, tra gli ottocento in cui si dipana il poemetto, che non possegga, oltre alla dimensione erotica, un accenno retorico o letterario – all'interno di una rete puramente ovidiana costituita dai Medicamina, dalle Metamorfosi e dalle Eroidi, ma anche verso l'esterno, per esempio con allusioni alle Elegie di Properzio. Il libello, spesso trascurato o sminuito dalla critica, si rivela invece capitale, e l'introduzione e il commento di Victoria Rimell, nonché la bella traduzione di Guido Paduano, gli rendono finalmente giustizia. Perché i Rimedi «costituiscono uno snodo fondamentale nello sviluppo dell'idea ovidiana che la poesia ha la capacità di influenzare e cambiare il mondo, simbolicamente e letteralmente».

Les audiences générales d'Amédée 8. de Savoie en Vallée d'Aoste
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Materiale linguistico moderno

Amedeo VIII <duca di Savoia>

Les audiences générales d'Amédée 8. de Savoie en Vallée d'Aoste / Fausta Baudin ... [et al.]

Aoste : Regione autonoma Valle d'Aosta, 2022

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Carols from Merton college, Oxford
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Carols from Merton college, Oxford / Choir of Merton college, Oxford ; Benjamin Nicholas (conductor)

[London] : BBC, 2022

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Lamentations
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Lamentations / choral works by Tallis, Muhly, White, Brunel, Phinot, & Martin ; BBC singers ; Peter Phillips, conductor

[London] : : BBC, 2022

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De rerum natura di Lucrezio
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Materiale linguistico moderno

Lucretius Carus, Titus

De rerum natura di Lucrezio / [a cura di] Milo De Angelis

Milano : Mondadori, 2022

Abstract: Un grande classico - del pensiero, oltre che della letteratura - interpretato da uno dei maggiori poeti del nostro tempo: questo straordinario De rerum natura ci permette di tornare a Lucrezio con rinnovato sguardo. Milo De Angelis, lo racconta nell'Introduzione, ha portato a compimento la sua versione grazie a un sodalizio con l'autore coltivato assiduamente fin dalla giovinezza: una lunga fedeltà che gli ha permesso di rendere nella nostra lingua la potente complessità dell'esametro, in versi che ne ricreano fedelmente lo spirito e la tensione interna come non era finora mai avvenuto con tanta poetica adesione. Entriamo così in un percorso intellettuale che ci arriva da molto lontano nel tempo, ma che pure presenta, nel suo valore assoluto, elementi che si avvicinano a certi tratti della sensibilità, della stessa dimensione problematica dei nostri tempi. Troviamo nel poema di Lucrezio un pervasivo senso del nulla, insieme, peraltro, al senso stesso dell'infinito, in versi spesso di intonazione drammatica. L'autore afferma e ripete che «tutta la nostra vita si affanna nell'oscurità», che siamo come «bambini che tremano in mezzo alle tenebre cieche». Come scrive De Angelis, domina, in toni concitati, allucinati, una forma di pathos esistenziale, con «la capacità di addentrarsi nei chiaroscuri dell'anima, di esplorare le zone più buie, inospitali, disabitate, vertiginose dell'esperienza umana» e con una «forza introspettiva vicina alla letteratura del nostro tempo». Ma non solo. Il grido di dolore di Lucrezio di fronte alla vanità del tutto e la sua sistematica razionale decostruzione delle idées reçues si stemperano qua e là in quadri di dolente e partecipe dolcezza: la giovenca che disperata cerca il vitello che le è stato sottratto per essere sacrificato agli dei è una delle immagini indimenticabili del poema. Lucrezio ci arriva dunque nei suoi passaggi spesso visionari, nei suoi interrogativi spesso aperti, con la formidabile attualità senza tempo di un vertice della meditazione poetica.

Vespri veneziani per il Natale
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Galuppi, Baldassare

Vespri veneziani per il Natale / Galuppi ; Cappella marciana ; Marco Gemmani, direttore

Milano : xgPublishing, 2022

Fa parte di: The classic voice

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Cardiomorphoseos, o Emblemi sacri tratti dal cuore
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Materiale linguistico moderno

Pona, Francesco

Cardiomorphoseos, o Emblemi sacri tratti dal cuore / Francesco Pona ; traduzione, note e prefazione di Ilaria Gallinaro

Torino : Aragno, 2022

Paralleli, ovvero Similitudini
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Materiale linguistico moderno

Erasmus, Desiderius

Paralleli, ovvero Similitudini / Erasmo da Rotterdam ; a cura di Carlo Carena

Torino : Einaudi, 2022

Abstract: Le Parabolae di Erasmo sono un'opera del 1514 costituita da 1369 frasi brevissime in cui vengono fatti dei paragoni tra attività della vita quotidiana e comportamenti dell'uomo dal punto di vista morale. Nel commento si evidenzia per ogni aforisma la fonte (spesso Plutarco, ma anche Seneca, Plinio il Vecchio e altri) di volta in volta rielaborata più o meno liberamente da Erasmo. Il libro è fratello minore degli Adagia e risponde allo stesso gusto per i motti, per il pensiero breve, per la letteratura al servizio dell'etica. Tutto pervaso di cultura classica, non presenta soggetti e tematiche religiose. Fu un grande successo editoriale: ben otto edizioni successive ancora vivente l'autore, e poi riutilizzi di vario genere: come vademecum della saggezza degli antichi, i Paralleli diventeranno anche un manuale scolastico. Senza contare gli autori che in tutta Europa, per tutto il Cinquecento, hanno copiato lo schema e attinto a piene mani dal testo erasmiano. Lo propone in questa prima traduzione italiana Carlo Carena, che già di Erasmo ha tradotto l'Elogio della Follia e, per l'appunto, gli Adagia, e ha lungamente tradotto Plutarco. Dunque sa ben cogliere il passaggio di testimone fra i due. Accomunati da un tipo di riflessione morale che non è mai tetro moralismo ma anzi gusto per la vita. E sempre piacere della lingua, arguzia, sottile ironia.

Elegiae liber primus, 1
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Materiale linguistico moderno

Tibullus, Albius

Elegiae liber primus, 1 / Albius Tibullus ; introduzione, traduzione e note a cura di Giuseppe Della Vedova

[Tione di Trento] : Antolini, 2022

Le metamorfosi / Publio Ovidio Nasone ; traduzione e introduzione di Guido Paduano ; commento di Luigi Galasso ; apparato iconografico a cura di Luca Bianco. Vol. 2.
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Materiale linguistico moderno

Le metamorfosi / Publio Ovidio Nasone ; traduzione e introduzione di Guido Paduano ; commento di Luigi Galasso ; apparato iconografico a cura di Luca Bianco. Vol. 2. / Publio Ovidio Nasone - Torino : Einaudi, 2022

Le metamorfosi / Publio Ovidio Nasone ; traduzione e introduzione di Guido Paduano ; commento di Luigi Galasso ; apparato iconografico a cura di Luca Bianco. Vol. 1.
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Materiale linguistico moderno

Le metamorfosi / Publio Ovidio Nasone ; traduzione e introduzione di Guido Paduano ; commento di Luigi Galasso ; apparato iconografico a cura di Luca Bianco. Vol. 1. / Publio Ovidio Nasone

Le metamorfosi
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Monografie

Ovidius Naso, Publius

Le metamorfosi / Publio Ovidio Nasone ; traduzione e introduzione di Guido Paduano ; commento di Luigi Galasso ; apparato iconografico a cura di Luca Bianco

Torino : Einaudi, 2022

Abstract: Nell'incipit delle Metamorfosi Ovidio dichiara con lucida concisione l'argomento del poema: «L'animo mi spinge a cantare le forme mutate in nuovi corpi...» Subito dopo, nel corso dello stesso v. 2, si saggia lo spettro semantico di mutare. Invocando l'ispirazione divina sui suoi progetti (coeptis) il poeta insinua, con un rapido slittamento metalinguistico («avete mutato anche quelli»), che di origine divina sia anche il mutamento della propria attività e della propria carriera poetica. Sarà bene ricordarsi di questo lampo polisemico, quando nel libro XV si approssima il termine del carmen perpetuum, che dai primordi del caos giunge fino all'impero di Augusto, e proprio la categoria del mutamento è collocata al centro del discorso di Pitagora, che ne fa il puntello di due forti posizioni ideologiche, tra loro collegate: la metempsicosi, o rinascita dell'anima dopo la morte novis domibus (XV, 159), cioè in un nuovo corpo, proprio come recitava l'incipit, e il vegetarianismo, misura prudenziale contro il rischio che il nuovo corpo sia quello di un animale. Ma nel potente respiro di un linguaggio indebitato con Lucrezio, ancorché divergente per molti contenuti, il principio che omnia mutantur (XV, 165) si allarga alla struttura globale dell'universo: nel tempo, inarrestabile come un fiume, cuncta novantur (XV, 185), a cominciare dall'alternanza tra notte e giorno e tra sole e luna e dalla successione delle stagioni, per poi proseguire con le epoche della vita umana, nel suo processo di sviluppo e successivo declino. (...) Non sembra ragionevole dubitare che il discorso di Pitagora costituisca nel suo insieme l'attribuzione di un senso unitario all'insieme delle metamorfosi della persona in animale, vegetale o minerale, che sono oggetto del discorso poetico, inquadrandole nel genere prossimo del mutamento; quello che manca è invece il riferimento alla differenza specifica, consistente nel fatto che, mentre il sistema descritto da Pitagora è governato da un ritmo fisiologico (o a questo assimilabile), che consente di trarre conseguenze certe da premesse dotate di valore complessivo, la trasformazione che i personaggi di Ovidio subiscono rappresenta una rottura, un evento inatteso e saliente rispetto a vicende di vita ordinaria, che viene spesso veicolato dal ricorrere della parola mirum, «che suscita meraviglia». Ciò potrebbe far pensare al profilo del poema come un insieme di situazioni polarizzate fra un linguaggio neutro, connettivo, interlocutorio o al massimo preparatorio, e un'esplosione di senso, o forse di nonsenso, un profilo piatto intercalato da punte che si ripresentano a intervalli non regolari. Quello che abbiamo di fronte nell'affascinante lettura è qualcosa di molto diverso, che fa onore alla definizione di carmen perpetuum: un'unità insieme fusa e fluida che fa appena avvertire le giunture episodiche, che scavalca con macro-enjambement la stessa partizione in libri, che esplora il gusto inesauribile del narrare in tutte le sue pieghe, comprese quelle ritagliate nelle scatole cinesi del racconto nel racconto. Credo che questo risultato discenda soprattutto dalla riduzione, o traduzione, della metamorfosi da alterità assoluta a un rapporto di mutua comprensibilità e comunicazione col quotidiano. (dall'Introduzione di Guido Paduano).

Fides quaerens actionem
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Materiale linguistico moderno

Rea, Francesco Salvatore

Fides quaerens actionem : la norma missionis come criterio ermeneutico dei rapporti tra teologia e diritto canonico / Francesco Salvatore Rea ; prefazione di Manuel Jesús Arroba Conde

Torino : Giappichelli, 2021

Abstract: Il tema dei rapporti tra Teologia e Diritto canonico può sembrare di scarso interesse nell’attualità, a differenza di quello che accadeva quando iniziarono ad affacciarsi nella canonistica – soprattutto quella coeva al Concilio Vaticano II – i primi meritevoli tentativi di proposta sistematica, dando luogo alle conosciute diversità di impostazioni tra gli autori ed alle loro corrispondenti scuole di pensiero. La riforma degli studi di diritto canonico promulgata dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica con il decreto Novo Codice inserì l’insegnamento della Teologia del Diritto canonico come materia obbligatoria, senza che questa significativa circostanza abbia favorito un vero progresso nel dialogo tra le diverse correnti, né abbia suscitato tra gli studiosi una sufficiente dedizione a questa specifica dimensione della scienza canonistica. Rappresenta un’eccezione l’orientamento promosso nella facoltà di diritto canonico dell’Institutum Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense, dove, elevando alla categoria di cattedra la Teologia del Diritto canonico, è stato possibile avviare una ricca riflessione, sia da parte del docente titolare, sia anche da parte di un buon numero di professori (anche di materie relative ai vari settori del diritto positivo) e persino di studenti. Di detta riflessione sono buona manifestazione, oltre alle pubblicazioni dei singoli, le giornate canonistiche annuali, disegnate in una prospettiva di studio interdisciplinare, specialmente sull’asse dei rapporti tra teologia e diritto canonico, insieme all’altro asse imprescindibile dei rapporti tra diritto canonico e diritti secolari. [Dalla prefazione]